Bekaert, la cooperativa non convince

“Serve piuttosto – dice il segretario Fim, Beccastrini- un imprenditore del settore, magari con il sostegno di Invitalia”

“Abbiamo appreso ieri sera che è stato convocato per lunedì prossimo un incontro in cui verrà illustrato il piano industriale che Legacoop avrebbe predisposto e già trasmesso al ministero dello Sviluppo economico per rilevare lo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno attraverso una cooperativa.
A dirlo è il segretario generale della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini, all’indomani dell’assemblea pubblica a Figline Valdarno, convocata dopo il nuovo invio delle lettere di licenziamento, in vista della scadenza, il 31 dicembre, della cassa integrazione. Presenti circa 400 persone, con sindacati, istituzioni e lavoratori.
“La Fim -precisa Beccastrini – non parteciperà all’appuntamento del 21, in attesa di conoscere il piano per la cooperativa nell’incontro al Mise, fissato per il 24 Ottobre. In quella sede ascolteremo con la dovuta attenzione anche il piano della cooperativa; toccherà poi a Bekaert e al Mise scegliere la soluzione migliore per i lavoratori.”
“Ribadiamo di non avere nessuna contrarietà a priori sul ricorso alla cooperazione in situazioni di questo tipo; anzi, la riteniamo una forma nobile di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro.Nello specifico della Bekaert però, per la particolarità e la complessità del prodotto, con l’altissimo costo della materia prima e il confronto con grandi multinazionali, crediamo che non sia assolutamente fattibile una cooperativa per rispondere al problema che abbiamo davanti e lo diremo anche al ministero.”
“Chiediamo e chiederemo anche il 24 -conclude il segretario Fim- che ci sia piuttosto da parte del governo un impegno a sostenere eventuali imprenditori che conoscano il mercato, anche attraverso una fase iniziale in cui Invitalia possa accompagnare il piano industriale.”