AUSL Toscana Centro licenzia un delegato sindacale

“Gravità inaudita e atto immotivato contro un rappresentante sindacale ‘scomodo’. Contro di lui un atteggiamento intimidatorio e a tratti persecutorio. Già presentato il ricorso per comportamento antisindacale.”

Un atto grave e immotivato quello dell’AUSL Toscana Centro che ieri ha licenziato un suo dipendente, delegato sindacale della Cisl-Fp di Firenze Prato, accusandolo, senza alcuna prova, di aver rilasciato un’intervista al TG2 sulla gestione dell’emergenza Coronavirus all’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli (Firenze). Un atto di una gravità inaudita per il quale la Cisl non solo supporterà il lavoratore con tutti i mezzi possibili nella vertenza individuale per ottenere l’immediato reintegro, ma ha già presentato un ricorso davanti al Tribunale di Firenze per comportamento antisindacale ai sensi della legge 300/70.

Nell’intervista, andata in onda il 17 Aprile scorso, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza nel nosocomio fiorentino, con affermazioni a giudizio della AUSL “lesive del decoro” e “del prestigio aziendale”. Un castello accusatorio basato solo su ipotesi in quanto dagli esperimenti tecnici eseguiti non è stato possibile addivenire alla certa identificazione del soggetto ignoto.

Il delegato Fp-Cisl, operatore sociosanitario che lavora all’ospedale di Torregalli, ha ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato quell’intervista e pertanto il procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento è illegittimo.

E’ già vergognoso che in piena emergenza Covid, mentre il nostro delegato era impegnato nei turni di lavoro in ospedale, l’AUSL abbia impegnato risorse umane ed economiche per una caccia alle streghe, con un’attività istruttoria abnorme e quantomeno anomala per dichiarazioni di questo tipo, senza peraltro arrivare ad una sicura identificazione.

Non contenta l’Azienda ha deciso il licenziamento; un’azione spropositata segno evidente che dietro alle contestazioni c’è la volontà di allontanare un rappresentante sindacale “scomodo”, perché nello svolgimento del proprio incarico ha più volte manifestato il proprio pensiero, anche attraverso il ricorso agli organi di stampa, a difesa dei lavoratori e della loro salute; contro di lui infatti l’azienda ha avanzato reiterate contestazioni disciplinari, ignorando la sua funzione di rappresentante dei lavoratori, con un atteggiamento intimidatorio e a tratti persecutorio.

Un atteggiamento, quello dell’AUSL Toscana Centro, che pare voler cancellare i diritti dei lavoratori, proprio nell’anno in cui si celebrano i 50 anni dello Statuto dei lavoratori, e contro il quale la reazione della Cisl sarà durissima.

La violazione della legge 300/70 appare lampante dalla frequenza e dalla natura delle reiterate contestazioni avanzate nei confronti del delegato Fp-Cisl e dai conseguenti procedimenti disciplinari avviati a stretto giro l’uno dall’altro. Una condotta antisindacale, lesiva anche dell’immagine del sindacato e tale da farlo apparire sostanzialmente privo di peso all’interno dell’Azienda, da ridurne l’autorevolezza e la credibilità e, di conseguenza, da compromettere la possibilità per lo stesso di svolgere materialmente e serenamente l’attività sindacale.

L’AUSL non solo dovrà reintegrare il nostro delegato ma dovrà pubblicamente chiedere scusa a lui e a tutte le lavoratrici e lavoratori che la Cisl tutela ogni giorno attraversi i propri delegati.