Sanità, non si dimetta chi ci lavora, ma chi l’ha portata a questo livello

“Negli ospedali toscani, non solo nei pronto soccorso, situazione insostenibile. Invece delle dimissioni crediamo sia più utile una grande manifestazione a difesa della sanità e contro chi si è dimenticato dei suoi ‘eroi’”

“A dimettersi non dev’essere chi nella sanità toscana lavora, ma chi l’ha portata a questo livello. Piuttosto che minacciare le dimissioni in ordine sparso si pensi a una grande manifestazione a difesa della sanità.”

A dirlo è il reggente della Cisl Funzione Pubblica della Toscana, Mauro Giuliattini, dopo la lettera di 288 medici dei pronto soccorso che hanno minacciato dimissioni di massa, emulati ieri anche dal Nursind per quanto riguarda gli infermieri.

“La situazione della sanità toscana è grave e si rischia di arrivare a un punto di non ritorno” denuncia Giuliattini. “Ormai da mesi la Cisl-Fp Toscana sta denunciando che negli ospedali, non solo nei pronti soccorso, la situazione è diventata insostenibile. Bisogna sfruttare ogni possibilità per assumere i professionisti sanitari e gli OSS necessari, perché la sanità toscana non cada nelle mani del privato, e bisogna chiedere le internalizzazioni e le conseguenti assunzioni che la legge permette in questo caso.”

“Per questo – continua il responsabile Cisl-Fp Toscana – le dimissioni non le devono rassegnare i professionisti della sanità, ma coloro i quali hanno portato la sanità a questo livello. Pensiamo che invece delle dimissioni sia più utile una grande manifestazione a difesa della sanità e contro chi si è dimenticato degli ‘eroi’ che hanno salvato centinaia di migliaia di cittadini. Noi non ce ne siamo dimenticati e crediamo neppure i cittadini toscani.”

Foto di Luis Melendez su Unsplash