Tav Firenze, in arrivo la ripresa dei lavori

Filca e Fit: “Rfi in campo per rimettere in moto il cantiere di tunnel e nuova stazione. Far ripartire la Toscana, realizzando le opere e le infrastrutture previste.”

Buone notizie sul fronte infrastrutture: “l’accordo per riaprire i lavori per la Tav di Firenze pare alle porte”. L’annuncio arriva dai segretari toscani dei sindacati edili e trasporti della Cisl, Simona Riccio e Stefano Boni.
La storia infinita del passante fiorentino dell’alta velocità, già bloccata per anni da pastoie burocratiche, ricorsi e un’inchiesta giudiziaria, pareva finita su un binario morto quando il gruppo Condotte (che aveva nel frattempo acquistato la società Nodavia capofila del consorzio aggiudicatario dei lavori) era finito in amministrazione controllata. A sbloccare la vicenda la discesa in campo in prima persona della società RFI (Gruppo FS), committente dei lavori, che ha costituito una società di scopo controllata al 100%, Infrarail Firenze Srl, per realizzare interamente il progetto del passante ferroviario AV di Firenze, che prevede un tunnel di circa 7 chilometri sotto la città (di cui è stato realizzato solo l’imbocco dello scavo) e una nuova stazione sotterranea progettata dell’archistar Sir Norman Foster, per la quale è stato realizzato soltanto uno scavo lungo 450 metri e profondo 20, rimasto finora incompiuto.
“L’accordo – rivelano ora Riccio e Boni – dovrebbe essere firmato in questi giorni” e prevedere il passaggio delle competenze e delle attività da Nodavia a Infrarail Firenze, compresi gli attuali dipendenti, una quarantina, con la garanzia del mantenimento del posto di lavoro e con il contratto dell’edilizia. Una buona notizia, sia in termini economici e di posti di lavoro, che per le ricadute sulla rete del trasporto pubblico, con l’integrazione delle tramvie e lo sviluppo del traffico dei treni regionali.
L’auspicio del sindacato è che si apra una fase nuova di dialogo con tutti i soggetti portatori di interessi ma che, allo stesso tempo, si proceda speditamente alla realizzazione dell’opera “che non può essere messa in discussione – sottolineano Boni e Riccio – se non per i metodi, i materiali da usare e le tecnologie, oggi molto più avanzate rispetto al progetto originale che risale a una ventina di anni fa”; insomma, si adegui quanto c’è da adeguare, ma poi si vada speditamente alla meta.
Positivo anche il fatto che RFI si assuma, in maniera diretta, l’impegno di realizzare l’opera, con garanzie anche per l’occupazione, che dovrebbe raggiungere i 300 occupati diretti.
“Riprendere i lavori, ormai fermi da anni, non sarà facile – dicono i due sindacalisti – ma bisogna andare avanti anche perché stiamo parlando di un progetto di circa 1,7 miliardi di euro, di cui circa 900 mln già spesi e non possiamo certo pensare di non completare l’opera lasciando le cose in questo stato.”
“Ancora più in questo momento particolare – aggiungono Riccio e Boni – la Toscana ha bisogno di ripartire dalle infrastrutture, perché senza investimenti pubblici su questo fronte, lo sviluppo e la messa in sicurezza delle opere e del nostro territorio non potrà avvenire. Le risorse ci sono e sono immediatamente spendibili: bisogna però accelerare la realizzazione delle opere già finanziate, proprio per limitare gli effetti del blocco a causa del Covid – 19.” Per questo “è indispensabile semplificare le procedure, ridurre il contenzioso e nello stesso tempo dettare i tempi per la magistratura civile rispetto alle sentenze sugli eventuali ricorsi; attuare il Durc per congruità e renderlo obbligatorio per tutti gli incentivi pubblici, introdurre la patente a punti, combattere il dumping contrattuale a favore della regolarità dei rapporti di lavoro, rafforzare il rispetto delle misure di sicurezza e puntare sulla selezione delle imprese che lavorano in sicurezza e legalità.”
“Con la Regione Toscana, ormai da tempo si è avviato un confronto positivo e costruttivo, vedi il patto per lo sviluppo, ma crediamo che ora sia il tempo di passare dalle parole ai fatti; dare immediatamente avvio alle opere e creare migliaia di posti di lavoro, ammodernare la Toscana e il Paese, creare opportunità e futuro per i giovani.”