
Riesplode la vertenza G-Logistic/Gxo
Fit-Cisl: “Nonostante le rassicurazioni, l’azienda ha chiesto nuovamente l’apertura del licenziamento collettivo. Intervenga anche la Regione.”
“Come avevamo avvertito nel febbraio scorso, la vertenza G-Logistic/GXO è tutt’altro che conclusa, anzi l’azienda è tornata ad aprire la procedura di licenziamento collettivo, riportando in alto mare il destino dei lavoratori e delle lavoratrici.” A dirlo è il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Antonino Rocca, in merito alle difficoltà delle due aziende che nel sito di Montelupo Fiorentino e a Sesto Fiorentino si occupano di e-commerce e logistica, in via quasi esclusiva per il gruppo Gucci, e che contano complessivamente 71 occupati, soprattutto donne.
“A Febbraio di quest’anno – ricorda Rocca – avevamo manifestato le nostre cautele e le nostre perplessità rispetto alle nuove commesse annunciate, a differenza di altri che dichiaravano trionfalisticamente ‘salvi’ i posti di lavoro nelle due aziende. Purtroppo avevamo ragione noi: il 22 aprile scorso infatti la proprietà ci ha annunciato la formale apertura del licenziamento collettivo ai sensi dell’Art.4 della legge 223. Una scelta che abbiamo rigettato, anche perché al tavolo di crisi la Regione aveva garantito che i lavoratori avrebbero potuto contare sugli ammortizzatori sociali fino a fine 2025. Ma due mesi dopo ci siamo trovati da capo con l’azienda che vuole licenziare tutti.”
“Alla nostra ferma opposizione ai licenziamenti – continua Rocca – è seguita una ulteriore comunicazione da parte di G-Logistic, il 17 giugno scorso, che fa appello alla scadenza dei 45 giorni previsti dalla normativa. Infatti dopo 45 giorni dalla comunicazione di avvio del licenziamento collettivo, se non si è raggiunto un accordo sindacale (ed è questo il caso), si avviano le procedure amministrative con le strutture provinciali competenti.
Il 27 giugno scorso è stato sottoscritto un verbale nella sede di ARTI, a Firenze, dove la società ha dichiarato “l’urgenza di ridimensionare le risorse ai ridotti volumi, riducendo i costi generali e le risorse” e ha presentato un piano di uscite volontarie concordate con l’azienda per 25 lavoratori.
“A noi resta evidente – dice Rocca – che i lavoratori avrebbero preferito il proprio posto di lavoro e non un incentivo all’esodo. Per questo chiediamo anche alle istituzioni, in primis la Regione Toscana, di rimettere al centro dell’attenzione questa vertenza prima che sia troppo tardi.”