Alimentare: la ‘qualità’ ricada anche sul lavoro

Alla Conferenza regionale sull’agricoltura l’intervento del segretario Fai-Cisl Gori: “Abbiamo forti problemi di caporalato, numeri preoccupanti di morti e incidenti gravi sul lavoro, inadempienze contrattuali. Quando parliamo con enfasi di qualità alimentare dovremmo porci anche questo problema morale.”

“Non dovremmo limitarci a sentire il buon sapore dei prodotti toscani, dovremmo trovarci anche il dolce della legalità, della giusta remunerazione e del rispetto di tutti i lavoratori coinvolti nella filiera alimentare; e saper riconoscere l’amaro dell’illegalità, dello sfruttamento e del caporalato.” Lo ha detto il segretario generale della Fai-Cisl Toscana Massimiliano Gori, parlando anche a nome di Flai-Cgil e Uila, nel suo intervento alla Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, in corso a Firenze.
“Quando leggiamo i marchi DOP, IGT, DOC e quando parliamo con enfasi di qualità alimentare – ha aggiunto Gori – dovremmo porci anche questo problema morale. Non vantiamoci se in Toscana il 30 novembre 1786 abbiamo abolito la pena di morte, ma preoccupiamoci seriamente che nel 2023 abbiamo forti problemi di caporalato, apice dello sfruttamento della persona. Abbiamo numeri preoccupanti di morti e incidenti gravi sul lavoro, soprattutto in agricoltura, abbiamo inadempienze contrattuali che se non sfociano esattamente nella definizione del termine ‘caporalato’ sono pur sempre uno sfruttamento della persona. Se vogliamo parlare di qualità alimentare, facciamo in modo che questa qualità ricada anche su chi la produce.”
“Il nostro – ha proseguito il segretario Fai-Cisl – è un appello alla coscienza di tutti: la cultura non può essere identificata solo nell’arte, ma anche e soprattutto nel rispetto. Mettiamo in vetrina le buone pratiche; ai turisti non spieghiamo solo quanto sono buoni i prodotti toscani, facciamo in modo che sappiano di assaggiare anche tutela e rispetto.”
Ricordando che la Toscana è la regione più boscata d’Italia, Gori ha poi parlato degli operai forestali che, ha detto “sono stati incensati lo scorso 17 maggio” in occasione della giornata dedicata ai professionisti dell’antincendio boschivo svoltasi alle Cascine, “e che ora in sede di rinnovo contrattuale sarebbe opportuno remunerare in modo adeguato, per quanto vengono elogiati.”