La Fit apre le porte ai rider

Martedi 16 Febbraio l’open day formativo su diritti e trattamento economico

Martedì 16 febbraio, dalle ore 9,30 alle ore 16,00, la Fit-Cisl Toscana apre la propria sede di via Cittadella 58r, a Firenze, per dedicare una speciale giornata ai rider allo scopo di informarli e formarli sui loro diritti e sui loro compensi. L’iniziativa fa parte dell’open day organizzato dalla Fit-Cisl Nazionale. Nella sede Fit-Cisl ci si può informare sul contratto collettivo nazionale che si applica ai rider di diritto, ovvero il Ccnl ‘Logistica, trasporto merci e spedizione’,conoscere le norme di sicurezza e verificare se il trattamento economico è adeguato al lavoro che stanno svolgendo.

“I rider – dice la Fit Toscana – sono una categoria di lavoratrici e lavoratori in balia di una piattaforma che li governa tramite un algoritmo che non hanno il diritto di conoscere. Sono diventati il simbolo del lavoro precario e pericoloso ma indispensabile per la società di oggi. Con la pandemia è sotto gli occhi di tutti che la loro attività è incrementata ma anche i rischi connessi con essa, a partire dagli incidenti stradali di cui sono vittime mentre lavorano o si recano a lavorare. Da anni la Fit-Cisl è impegnata in prima linea accanto a loro: già allo scorso rinnovo del Ccnl, quello 2017-2020, abbiamo previsto un capitolato specifico. E non si contano le trattative che abbiamo avviato con le singole aziende.”

“Come Fit Toscana, abbiamo più volte assunto iniziative anche a mezzo stampa per denunciare la situazione di grave precarietà che vivono i rider. Su questo tema abbiamo aperto, con la Regione Toscana, un tavolo per analizzare ed interessare, non solo le multinazionali, ma soprattutto le imprese locali che utilizzano i ciclofattorini; questo per una maggiore etica del lavoro e dignità della persona. Su questo terreno abbiamo fatto degli accordi con le società La consegna, Runner Pizza e Montegrappa, dove appunto c’è il riconoscimento dello status di lavoratori subordinati e l’applicazione del Ccnl‘Merci e Logistica’. Però non basta, ci vuole un riconoscimento generalizzato dove il rapporto di lavoro sia di tipo subordinato e, soprattutto, aprire una nuova stagione dove le aziende non pensino solo al profitto ma anche alla salute, al benessere e al reddito di questi lavoratori che con la pandemia si sono moltiplicati.”

“Il nostro lavoro però da solo non basta: vogliamo rendere i rider più consapevoli dei loro diritti in modo che possano contribuire fattivamente allo sviluppo ordinato del settore ed è per questa ragione che dedichiamo a loro un open day, che sarà il primo di una serie di iniziative.”