Trasporto aereo, situazione critica

Nel 2020  -76% di passeggeri e il tunnel è ancora lungo. Tra Pisa e Firenze 900 lavoratori diretti e un indotto ancora più ampio. La Fit-Cisl Toscana chiede alle istituzioni l’attenzione necessaria: “Settore strategico per la ripresa, non va abbandonato.”

 

La situazione in Toscana sul fronte del trasporto aereo è ancora fortemente critica con voli quasi azzerati e un andamento della pandemia che non lascia intravedere una rapida soluzione. Nel 2020, secondo i dati raccolti dalla Fit-Cisl Toscana, i passeggeri transitati dagli scali di Firenze e Pisa sono stati poco meno di 2 milioni, con un calo del 76% rispetto al 2019.

A Firenze il maggior traffico di passeggeri ha riguardato Parigi e Amsterdam (circa 83%) per le rotte internazionali e Roma e Catania (17%) per quelle nazionali: complessivamente circa 700 mila passeggeri.

A Pisa la maggior parte del traffico passeggeri (58%) ha riguardato sulle tratte internazionali Londra e Tirana e su quelle italiane Palermo e Catania (42%). Complessivamente, nel 2020, Pisa ha avuto circa 1,3 milioni di passeggeri, -75,5% rispetto al 2019. Un risultato invece quasi sui livelli del 2019 è stato quello del trasporto delle merci, con circa 13 mila tonnellate.

“Il Covid-19 – dice il segretario generale Fit-Cisl Toscana Stefano Boni – ha colpito duro il trasporto aereo e la sua filiera, compreso tutto l’indotto (gestori degli aeroporti, servizi di handling, operatori catering, fuel, operatori commerciali) che è allo stremo e quindi bisogna oggi prevedere la ripresa programmando gli investimenti e sostenendo, oggi, il settore con incentivi e provvedimenti ad hoc. Al Governo chiediamo che il trasporto aereo sia inserito nel piano di ripresa economica e messo al centro della ripresa del Paese.”

“Bene ha fatto la Regione Toscana, nel quadro temporaneo di sostegno all’economia, a prevedere un finanziamento di circa 10 milioni alla società Toscana Aeroporti – aggiunge Franco Fratini, della segreteria Fit-Cisl Toscana -; ma ora è necessario porre attenzione anche ai lavoratori (circa 900 diretti, compresi i lavoratori part-time, equamente distribuiti tra Firenze e Pisa) di Toscana Aeroporti e di Toscana Aeroporti Handling: quasi tutti in cassa integrazione e con prospettive nere; poi dobbiamo considerare tutti gli altri lavoratori dell’indotto che possiamo stimare in circa 3000, anche questi in cassa Covid senza nessuna prospettiva di poter tornare a lavorare in tempi stretti.”

“Su questi temi – riprende Boni – è necessario che Regione e comuni interessati prendano in maniera decisa posizione: il 1° febbraio abbiamo incontrato l’assessore regionale ai Trasporti, mentre giovedì 25 febbraio saremo in audizione nella 4^ commissione Trasporti del Consiglio regionale. Abbiamo detto e diremo che consideriamo il trasporto aereo alla base della ripresa economica, non solo per i dipendenti del settore ma anche per tutta la filiera toscana che va dal turismo, alla ristorazione, al commercio. Il trasporto aereo va sostenuto non solo finanziando le imprese, ma anche ponendo attenzione ai lavoratori, soprattutto quelli a basso reddito e quelli rimasti senza stipendio. Le società del settore devono essere disponibili a fare accordi con il sindacato per sostenere i lavoratori e dare prospettive di ripresa e futuro. Inoltre è necessario realizzare le opere con gli investimenti previsti sia su Pisa che su Firenze, senza aspettare oltre. Su Firenze, in particolare, va bene il rifacimento della pista attuale, ma soprattutto occorre realizzare la nuova pista parallela per mettere definitivamente in sicurezza lo scalo.”