Sfruttamento in agricoltura, operazione in Toscana

Il segretario della Fai Toscana, Massimiliano Gori ringrazia le forze dell’ordine per il grande lavoro svolto e chiede: “Ora anche l’Inps si impegni per far partire i tavoli provinciali previsti dalla legge del 2016 contro il caporalato mai attivati.”

 “Ringraziamo le forze dell’ordine per il gran lavoro fatto nell’operazione contro lo sfruttamento del lavoro sulla Costa degli Etruschi: ci dà speranza per l’affermazione della legalità nel settore agricolo. Ora però le Inps provinciali attivino i tavoli provinciali previsti dalla legge contro il caporalato del 2016, ancora inattuata.”

A dirlo è il segretario generale della Fai-Cisl Toscana, Massimiliano Gori, commentando l’operazione della Guardia di Finanza, relativa a irregolarità e sfruttamento della manodopera nel settore agricolo tra le province di Grosseto e Livorno.

“Da anni – dice Gori – vengono segnalati episodi di caporalato, lavoro grigio o nero e di sfruttamento in agricoltura, soprattutto nella provincia sud di Livorno e nord di Grosseto. In varie zone della Toscana si è assistito in questi ultimi anni a interventi di questo tipo da parte degli organi preposti, ma è la prima volta che avviene in questa portata e nella parte della nostra regione più colpita dal fenomeno dello sfruttamento. Spesso anche le denunce fatte ai sindacati si concludono purtroppo con un accordo economico tra lavoratore e datore di lavoro, per la paura del lavoratore ad esporsi e subire ritorsioni.”

“Questo invece è stato un grande lavoro delle forze dell’ordine che ci dà speranza nel futuro e nella legalità in questo settore. Ci auguriamo, come più volte richiesto, sia anche la molla che farà partire l’attivazione dei tavoli provinciali previsti dalla legge contro il caporalato (legge 29 ottobre 2016, n. 199, “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura”) che punta a contrastare questo fenomeno criminale e ad introdurre nuove forme di supporto per i lavoratori stagionali in agricoltura, finora mai attuati presso le sedi INPS provinciali.”

 

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